Luca Rizzo è un polistrumentista, compositore e direttore di Big Band, specializzato in clarinetto, sassofono e flauto traverso, con una carriera che abbraccia jazz, swing, tango e teatro musicale. Diplomato in Clarinetto presso il Conservatorio di Santa Cecilia (Roma) sotto la guida del M° Bruno Di Girolamo, ha successivamente conseguito il Diploma in Jazz al Conservatorio Ottorino Respighi (Latina) con il M° Mauro Zazzarini e completato il percorso di studi in Sassofono al Conservatorio Morlacchi (Perugia) con il M° Cristiano Carrano.

Dal 1999 è protagonista di una ricca attività orchestrale e teatrale, esibendosi come polistrumentista in produzioni di successo tra cui Chicago, Cabaret, Cage aux Folles, La Bella e la Bestia, Full Monty, …e sottolineo se e Nunsense. Parallelamente, dal 1997 porta avanti progetti jazzistici come solista in trio, quartetto, quintetto e piccoli combo, collaborando con Calambre Tango Quintetto, New Saxophone Quartet, Buscajà, I Carosoni – Swing Italiano, Lino Patruno & Hot Stompers, Smiles Electric Band, Sud 41° e Second Quartet.

Dal 1998 è attivo come orchestrale e solista in Big Band Jazz, suonando come primo alto sax in ensemble prestigiosi quali Art Jazz di Testaccio, Orchestra del Branco con Rodolfo Maltese e Francesco Di Giacomo, Terni Jazz Orchestra, Roma Big Band e Lake Jazz Orchestra. Dal 2006 è inoltre direttore artistico e musicale di Big Band Jazz, curando produzioni discografiche e progetti originali.

La sua discografia comprende oltre venti pubblicazioni tra album, collaborazioni e testi didattici, tra cui Buenos Aires Ora Zero (2004), Bon Voyage (2004, con ospite speciale Massimo Urbani), Calambre (2009), O’ Swing – I Carosoni (2009), Into the Blues (2017, dedicato al fraseggio di Charlie Parker), Tribute to Nick La Rocca (2017, con Lino Patruno & Hot Stompers) e Strike Up The Band (2018, Lake Jazz Orchestra).

Con una carriera che fonde esibizione live, insegnamento e ricerca musicale, Luca Rizzo è oggi un punto di riferimento nel panorama jazz italiano, riconosciuto per la sua versatilità strumentale, la direzione di ensemble orchestrali e l’impegno nella diffusione della cultura jazzistica.